Non lasciare che il dolore ti lasci in ginocchio...
Compila il form per prenotare una visita :
CHI SONO
Ho conseguito il primo posto in graduatoria di accesso alla facoltà di Medicina e Chirurgia.Ho conseguito con lode la Laurea in Medicina e Chirurgia, presso l’Università degli Studi dell’Aquila.
Ho conseguito il primo posto in graduatoria di accesso alla scuola si specializzazione.
Ho conseguito con lode la Specialità in Ortopedia e Traumatologia, presso la Clinica Ortopedica- del Policlinico Universitario di Padova. La tesi, inerente la fisiopatologia della gonartrosi e del menisco, è stata realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi Di Padova, dall’Istituto Ortopedico Rizzoli e dall’Hospital For Special Surgery di New York ed è stata oggetto di pubblicazione.
Ho inoltre perfezionato la sua formazione con fellowship presso: ISAKOS Teaching Center – Sassuolo, diretto dal Dr. Luigi Pederzini, “Hospital de Sant Joan Despi Moises Broggi” di Barcellona. Ho preso parte a stages formativi in Chirurgia Artroscopica, Open e Protesica della Spalla presso Il Dr. L. Lafosse, il Dr. N. Ivaldo, il Prof. A. Grassi. Nell’ottica di un costante aggiornamento ho Partecipato, anche in qualità di Relatore, a congressi e corsi di aggiornamento.
Ho partecipato alla stesura di articoli scientifici pubblicati su manuali di tecniche chirurgiche, riviste nazionali ed internazionali.
Svolgo l’attività di Chirurgo Ortopedico presso l’Unità Funzionale di Ortopedia della Casa di Cura “Villa Serena” di Città S. Angelo (Pescara).
RIPRENDI A MUOVERTI SENZA DOLORE
Recupera la funzionalità del tuo ginocchio, elimina il dolore, recupera una completa autonomia, coltiva le tue passioni.
SCOPRI I TRATTAMENTI
LESIONI MENISCALI
MENISCO
Il menisco è una struttura a base di collagene, che si interpone fra il femore e la tibia.
E’ a forma di semiluna e ne esistono due nel ginocchio: uno all’interno (detto “mediale”) e uno all’esterno (dello “laterale”).
La sua funzione principale è quella di “ammortizzatore” del ginocchio. La loro mancanza, per rottura o per asportazione, può accelerare il processo di artrosi. Per questo motivo prevale la filosofia “SAVE THE MENISCUS”: si cerca sempre più spesso di non operarli, di salvarli, o di ripararli.
Esistono due tipi principali di lesioni dei menischi e la loro distinzione è fondamentale perché cambia il tipo di trattamento da intraprendere:
· – Meniscopatia o degenerazione diffusa
· – Rottura o lesione propriamente detta
MENISCOPATIA DEGENERATIVA
Un menisco degenerato è un menisco che ha perso la sua struttura e di conseguenza le sue proprietà elastiche di “ammortizzatore”. Non succede in un punto specifico del menisco, ma lo colpisce quasi in tutta la sua interezza ed in genere interessa entrambi i menischi. Spesso si associa a condropatia. La degenerazione in genere fa parte del fisiologico invecchiamento articolare. Può essere accelerata nel caso in cui una vita sportiva lo lavorativa intensa abbiano sollecitato eccessivamente il ginocchio. La degenerazione può provocare gonfiore, impaccio, dolore nello scendere le scale o nel sollevamento pesi. In alcuni casi però può risultare dolente e invalidante. Il trattamento è sempre in prima battuta conservativo: si modificano le abitudini quotidiane, se possibile, si fanno infiltrazioni con acido ialuronico, terapie fisiche. Considerando che si tratta di una alterazione diffusa, intervenire chirurgicamente asportando parte del menisco non rappresenta una soluzione percorribile e, anzi, espone al rischio di accelerazione dell’artrosi. Solo in alcuni casi selezionati, in cui tutte le terapie conservative non hanno avuto effetto, allora si può pensare di sottoporsi all’intervento chirurgico.
LESIONE MENISCALE CON ROTTURA O FRATTURA
Un menisco rotto/fratturato è un menisco che ha una lesione localizzata. Generalmente questa lesione avviene per un meccanismo traumatico, rialzandosi dopo un accovacciamento o in torsione del ginocchio con piede fisso sul terreno.
La sintomatologia è caratterizzata da gonfiore, dolore nel caricare sul ginocchio, in alcuni casi si possono riscontrare dei blocchi articolari. Quest’ultima eventualità è tipica della lesione “a manico di secchio”. Essa avviene quando il menisco si rompe longitudinalmente in senso anteroposteriore e la parte interna rotta si ribalta verso il centro del ginocchio, impedendo il movimento di flesso estensione. In tal caso rappresenta una urgenza.
INTERVENTO CHIRURGICO
L’intervento chirurgico di un menisco rotto avviene in artroscopia. Mediante due piccole incisioni di 1 cm., si inserisce una telecamera (con cui si visiona direttamente la lesione su un monitor) e piccoli strumenti dedicati. E’così possibile asportare la parte lesionata o ripararla. Generalmente in lesioni longitudinali recenti in pazienti giovani, localizzate nella parte vascolarizzata periferica è preferibile avere un approccio riparativo. La riparazione avviene attraverso strumentario specifico che permette di suturare la lesione attraverso dei fili ad alta resistenza. Quando la lesione non è riparabile, verrà asportata la sola porzione danneggiata, cercando di conservare il più possibile il restante tessuto meniscale sano
RECUPERO DOPO L’INTERVENTO
I tempi di recupero variano a seconda del tipo di intervento.
Se si esegue una meniscectomia, ovvero, la parte di menisco lesionata è stata asportata, il paziente deambula con bastoni per 7-10 gg, libero di muovere in flesso estensione il ginocchio fin da subito. L’attività sportiva si riprende dopo circa un mese dall’intervento.
Se sono stati associati trattamenti sulla cartilagine potrebbe essere necessario un riposo più prolungato.
Se la parte di menisco rotta è stata suturata, i tempi di recupero si allungano. A seconda del tipo di lesione e riparazione, potrebbe essere necessario indossare un tutore per 4-6 settimane evitando di caricare sul ginocchio operato. Successivamente si avvia la rieducazione funzionale per recuperare l’articolarità, il tono muscolare e la propriocezione. Nel caso di pazienti sportivi, la ripresa dell’attività sarà ritardata di 3-6 mesi.
LESIONE LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE
LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE
Il ginocchio è l’articolazione più complessa ed ampia del nostro corpo. I muscoli della coscia, i legamenti crociati ed i collaterali consentono di eseguire ampi movimenti di flesso-estensione e limitati movimenti di rotazione, garantendo un’adeguata stabilità.
Il legamento crociato anteriore (LCA) ha un ruolo fondamentale ed entra in azione sia nei movimenti di rotazione che in quelli in senso anteroposteriore del femore rispetto alla tibia. Anche per questo motivo, è quello più frequentemente danneggiato durante traumi distorsivi, in particolar modo quelli sportivi.
Sintomi
Una lesione del LCA in genere comporta:
Un avvertito “crack” durante il trauma
· Dolore diffuso, specie nel caricare sul ginocchio
· Severo gonfiore
· Sensazione di instabilità e/o cedimenti del ginocchio
Cosa fare appena avviene il trauma?
Nei traumi sportivi, soprattutto in quelli ad alto impatto, conviene sempre recarsi presso un pronto soccorso in modo da eseguire un esame radiografico ed escludere la presenza di fratture.
Una volta esclusa la presenza di fratture conviene: immobilizzare per alcuni giorni il ginocchio, applicare ghiaccio locale, camminare con due stampelle, mantenere elevato l’arto infortunato ed assumere antinfiammatori.
Quando fare la Risonanza Magnetica?
La Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) nei casi di sospetta lesione del legamento crociato anteriore andrebbe fatta o nell’immediato post trauma o dopo 15 gg, per avere una visione migliore. Ad ogni modo la diagnosi di rottura è solo clinica attraverso delle manovre manuali dello specialista.
Quando fare la visita ortopedica specialistica?
Conviene eseguire la visita quando il ginocchio non è eccessivamente gonfio, può essere mobilizzato e si possano eseguire le adeguate manovre manuali diagnostiche. La RMN aiuterà nel definire la presenza di lesioni associate (danni della cartilagine, lesioni ai menischi, edemi ossei).
E’ sempre necessario ricostruire il crociato?
Nel caso di lesione completa con instabilità, cedimenti articolari in soggetti attivi la ricostruzione è altamente consigliata. Nelle lesioni parziali o comunque nei casi in cui il recupero del tono muscolare permette di recuperare la stabilità e la funzionalità l’intervento potrebbe essere non necessario. Alcuni pazienti con una buona fisioterapia e un buon rinforzo dei muscoli stabilizzatori del ginocchio riescono a condurre una vita normale ed a praticare attività sportiva senza problemi e senza avvertire “instabilità”.
Il crociato deve essere operato subito?
Il legamento crociato anteriore non è mai un’urgenza medica. Ciò significa che non c’è fretta per ricostruirlo. Idealmente l’intervento andrebbe eseguito solo quando la fase infiammatoria si sia risolta ed il ginocchio abbia recuperato la completa mobilità. Negli sportivi di alto livello spesso si interviene subito per velocizzare la ripresa dell’attività: un mese di ritardo nel recupero del calciatore implica ingenti perdite economiche per la società sportiva.
L’intervento chirurgico in cosa consiste?
L’intervento si svolge interamente in artroscopia, cioè mediante due piccoli accessi di 1 cm attraverso cui si inserisce una telecamera collegata ad un monitor e degli strumenti dedicati di pochi mm. È così possibile trattare lesioni associate ai menischi o alla cartilagine e realizzare sotto visione diretta dei tunnels ossei attraverso cui verrà fatto passare il nuovo legamento da fissare. Il neo legamento viene fatto passare nei tunnels creati e fissato con un piccolo bottoncino al femore e una vite riassorbibilie nella tibia.
Per la creazione del nuovo legamento possono essere utilizzati due tipi diversi di tendine del paziente: o i tendini flessori del ginocchio (in particolare il semitendinoso e il gracile), oppure parte del tendine rotuleo. La scelta fra uno o l’altro tipo di tendine varia in base alle richieste funzionali del paziente e alle necessità dei tempi di ritorno allo sport. Il tendine rotuleo infatti ha il vantaggio di permettere un recupero più rapido e di essere un tendine più rigido, ha il grosso svantaggio però di poter dare delle tendiniti e dei dolori residui anteriori al ginocchio nella zona in cui è stato prelevato. I tendini flessori del ginocchio invece portano ad un recupero funzionale leggermente più lento, ma sono .
Tempi di recupero dopo l’intervento di ricostruzione di legamento crociato anteriore
Dal giorno dopo l’intervento fino a circa 20 giorni dopo, il paziente inizia a camminare con due stampelle, muovendo il ginocchio e appoggiando il peso per quanto tollerato in base al dolore. Al momento della dimissione il paziente viene istruito su esercizi da compiere in autonomia nei primi 14 giorni, poi sarà affidato ad un fisioterapista per il recupero dell’articolarità ed il graduale recupero e potenziamento muscolare.
Al 2° mese viene eseguito un nuovo controllo ortopedico dove, in base allo stato di recupero del paziente, viene dato il via libera per la corsa in linea retta edi sport a basso impatto e senza cambi di direzione (nuoto, bicicletta). Da questo controllo fino al 5°-6° mese prosegue la fisioterapia mirata al recupero della forza muscolare e allo sviluppo della propriocezione, in modo da consentire di svolgere anche tutti quegli sport con movimenti in rotazione del ginocchio.
LEGGI LE RECENSIONI E SCOPRI I MOTIVI PER CUI
SCEGLIERE
DOVE VISITO
CEPAGATTI – C/O “CENTRO MEDICO SANTUCCIONE”
Via Duca Degli Abruzzi 138
- SULMONA – C/O “NEW MEDICAL CENTER
Via Buco della grotta
0864204820
- ROCCAVIVARA – C/O “CENTRO MEDICO LA RINASCITA”
Informativa sulla privacy: I dati personali comunicati tramite la compilazione del questionario saranno trattati dallo in modo da garantire la protezione dei dati personali (D.Lgs. 101/2018). Il trattamento avverrà mediante la consultazione e l’elaborazione sia in forma cartacea che informatica, il cui accesso è sotto controllo. I dati personali potranno essere comunicati all’interno della nostra Società agli incaricati degli uffici interessati, ai seguenti fini: ricerche di mercato, attività di promozione e informazione commerciale, etc. Specifichiamo che il conferimento dei dati da parte degli utenti è facoltativo, me è tuttavia indispensabile per l’invio delle informazioni da Lei richieste. Potrà richiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento, la modifica, l’integrazione, la cancellazione dei suoi dati, secondo quanto previsto dalla normativa nazionale e dal Regolamento EU, inviando un e-mail all’indirizzo studimedicilazzaro@gmail.com
©2021 Copyright Dr. Antonello Lazzaro
Medico Chirurgo, iscrizione Albo Provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri di AQ n. 3407.